Dopo anni senza ferie, abbiamo preso la fatidica decisione! Andiamo! Ma vicino 😊 Abbiamo scelto il Lago di Viverone un po’ per caso e un po’ perché era possibile fare tante escursioni con i nostri cani (che noi chiamiamo “i bruchi”!!)
Una volta arrivati abbiamo scoperto un sacco di cose che non ci saremmo aspettati!
Questo articolo è diverso dai precedenti: non è scaricabile. Questa è la nostra esperienza, scritta tutta d’un fiato, così! I prossimi articoli che usciranno, invece, saranno di approfondimento di ogni singolo punto e saranno, come al solito, scaricabili. Godeteveli!!
Il Lago di Viverone è uno splendido lago del Piemonte che si trova tra le province di Biella, Vercelli e Torino. E’circondato da magnifiche colline e dalla Serra morenica d’Ivrea e, non l’avremmo mai detto, questo specchio d’acqua si fregia di una storia millenaria ed è, tutt’oggi, una meta amata per il turismo naturalistico e culturale. Con questo e con i prossimi articoli, vi vogliamo raccontare quello che abbiamo vissuto, un resoconto approfondito che spero bilanci tradizioni storiche e aspetti contemporanei: dalle leggende popolari agli usi contadini, dalla produzione vitivinicola locale (come l’Erbaluce di Caluso) al ruolo di Olivetti, fino alla gastronomia tipica e agli itinerari consigliati tra borghi, natura e siti storici.
Cultura popolare, leggende e miti locali
Le rive del lago di Viverone sono avvolte da affascinanti leggende popolari tramandate nei secoli. Una delle più celebri narra di un villaggio medievale chiamato San Martino, fondato (secondo la tradizione) proprio dal passaggio di San Martino di Tours nel IV secolo. Dio volle mettere alla prova la carità e generosità degli abitanti così inviò un angelo con le sembianze di un mendicante: poiché in pochissimi offrirono ospitalità, il paese fu punito facendolo sprofondare nelle acque del lago. Di quel borgo sommerso si udirebbero ancora, nelle notti tranquille, i rintocchi lontani delle campane della chiesa affondata. A questa sommersione è legata anche la romantica e triste leggenda della Dama del Lago: lo spirito di una giovane promessa sposa vagherebbe lungo le rive nelle notti di luna piena in cerca del suo amore perduto.
Un altro mito della tradizione locale è quello del drago del lago di Viverone. Anticamente, si credeva che un mostruoso drago abitasse le acque paludose presso la sponda sud, terrorizzando la popolazione. La leggenda vuole che, intorno all’anno Mille, la creatura venne affrontata e sconfitta da San Bononio, un eremita e abate di Lucedio. In seguito a questa prodigiosa vittoria del bene sul male, sul luogo fu eretta una cappella in onore del santo. Queste credenze popolari, tra sacro e profano, fanno parte del patrimonio culturale del territorio e sono spesso rievocate in eventi e racconti per i visitatori.
Vita agricola e tradizioni contadine del territorio
Il territorio attorno al Lago di Viverone sempre avuto una vocazione rurale. La vita contadina tradizionale si è sviluppata in armonia con le colline moreniche dove prosperavano vigneti e alberi da frutto, mentre in pianura si coltivavano cereali e ortaggi. L’allevamento di bovini e la raccolta di castagne nei boschi circostanti davano una consistente mano all’economia agricola locale. Fino a pochi decenni fa era abituale vedere i contadini impegnati in quelle attività che oggi, purtroppo, sono quasi scomparse, come la mungitura a mano, la cottura del pane nei forni comunitari o la filatura della lana nelle stalle durante gli inverni. Tutte attività che scandivano lentamente il ritmo di una vita semplice ma laboriosa.
In memoria della civiltà contadina del luogo esiste il Museo agricolo-etnografico “La Steiva” di Piverone, poco distante dal lago.
Anche la pesca tradizionale nelle acque del lago costituiva un tassello della vita locale: si pescavano specie come il pesce persico, il coregone e le alborelle, utilizzando reti e barche a remi secondo tecniche antiche. Ancora oggi alcuni pescatori continuano questa attività mantenendo vivo un sapere nostalgico fatto di rispetto per il lago e per i suoi ritmi naturali.
Produzione vinicola locale e aziende di eccellenza
Il lago di Viverone si trova nel cuore di un territorio vinicolo di antica tradizione. In particolare, le colline circostanti rientrano nell’area di produzione dell’Erbaluce di Caluso, uno dei vini bianchi più rinomati del Piemonte. L’Erbaluce, vitigno autoctono, ha origini leggendarie e storiche: il suo nome sarebbe ispirato alla ninfa Albaluce, figlia del Sole e dell’Alba. L’Erbaluce venne menzionato in modo documentato più o meno nel XVII secolo e, in seguito, nel 1967 fu il primo vino bianco DOC riconosciuto in Piemonte (nel 1967). Oggi è tutelato dalla denominazione DOCG Caluso e rappresenta sicuramente il territorio.
La viticoltura sulle colline della Serra morenica trae beneficio da un microclima specifico: i rilievi morenici, la presenza dei laghi e i venti dalla Valle d’Aosta creano le condizioni ideali! Il paesaggio è caratterizzato dai tipici pilun, robusti pilastri in pietra un tempo usati per sorreggere le pergole dei filari.
La tradizione vinicola locale è sostenuta sia da piccole aziende a conduzione familiare, sia da realtà cooperative storiche come la Cantina Sociale della Serra di Piverone, fondata nel 1953 grazie alla visione di Adriano Olivetti e di un centinaio di viticoltori del territorio. Oltre alla Cantina della Serra, tutt’ora visitabile per degustazioni, troviamo produttori privati di spicco come la famiglia Orsolani o realtà innovative che hanno riportato in auge i vigneti sulle colline.
A noi è piaciuto particolarmente l’Erbaluce dell’azienda agricola Pozzo Elisa e, lo ammetto, ne abbiamo comprato un bel quantitativo! Sono tre sorelle che la gestiscono e, direi, molto bene. Se volete andare a trovarle visitate prima il loro sito www.agricolapozzo.it e poi fatemi sapere! Tra i vari cartoni di Erbaluce fatevi aggiungere un passito, ne vale la pena!
Tornando a noi: i vini di Viverone e dintorni ottengono continuamente riconoscimenti a livello nazionale e, credetemi, un calice di Erbaluce degustato in riva al lago, il sole al tramonto, diventa un’esperienza sensoriale e culturale e fa capire il profondo legame tra questo territorio e il suo “nettare” più prezioso.

Olivetti e la Serra: presenza storica e culturale
La zona del Canavese (di cui Viverone fa parte) è stata terreno di sperimentazione sociale e industriale per Adriano Olivetti, il celebre imprenditore di Ivrea che, a metà Novecento, guidò un’industria promuovendo un innovativo progetto comunitario. In questo contesto si inserisce la Cantina Sociale di Piverone (oggi Cantina della Serra), nata proprio su iniziativa di Olivetti insieme a un gruppo di agricoltori.
Adriano Olivetti promosse anche la nascita di centri comunitari in diversi paesi del Canavese (tra cui Piverone, Palazzo Canavese, Chiaverano e altri.
L’identità del territorio è data anche dalla Serra morenica d’Ivrea, la grande dorsale collinare di origine glaciale che si estende in linea retta per circa 15 km tra Ivrea e Biella.
“Olivetti e la Serra” rappresentano due facce della stessa medaglia: il fermento sociale e industriale del Novecento e la maestosità della natura.
Piatti tipici e curiosità gastronomiche locali
La cucina del territorio di Viverone rispecchia le sue radici contadine e i suoi prodotti locali. Piatti semplici e genuini, nati da ingredienti poveri, convivono con specialità più elaborate, formando un mosaico gastronomico di grande interesse per i visitatori golosi.
Tra i primi piatti tradizionali spiccano le zuppe e le preparazioni a base di polenta. Nella stagione fredda si prepara la polenta concia, arricchita con abbondante e burro fuso, un piatto sostanzioso perfetto dopo le giornate di lavoro nei campi. Un’altra curiosità locale è la zuppa all’ajucà, una minestra contadina a base di erbe selvatiche cucinate con pane raffermo. In passato era diffusa anche la supa mitonà, una zuppa di pane e vino rosso con spezie, consumata nelle vigilie delle feste mentre nella vicina Ivrea, troviamo la fagiolata grassa a base di fagioli, cotenne e salame: un piatto povero ma estremamente energetico
Passando ai secondi e salumi, non si può non menzionare il Salampatata del Canavese e la mortadella di fegato.
Troviamo anche formaggi di qualità: il Civrin di Val Chiusella, la Toma ‘d Trausela, il Maccagno e il Castelrosso e il Salignun
Per quanto riguarda i dolci e prodotti da forno dovete assolutamente i torcetti al burro, i canestrelli (attenzione! Non sono quelli di pasta frolla torinesi!), i nocciolini di Chivasso e le paste ‘d melia, parenti delle paste di meliga cuneesi.
Un capitolo speciale spetta alla Torta ’900 del pasticcere Bertinotti. La Pasticceria Balla la produce in esclusiva!
Itinerari consigliati e luoghi d’interesse nei dintorni
I dintorni del Lago di Viverone offrono numerosi luoghi d’interesse tra borghi, castelli, siti archeologici e bellezze naturali. Ecco alcuni itinerari e mete consigliate per scoprire il territorio:
- Lungolago di Viverone: una passeggiata sul lungolago è d’obbligo per godersi il panorama.
- Sito preistorico delle Palafitte di Azeglio: in territorio di Azeglio, sono emersi i resti di un villaggio preistorico su palafitte che è stato inserito dall’UNESCO.
- Castello di Roppolo e borgo di Roppolo: sulla collina a nord del lago sorge il pittoresco borgo di Roppolo dominato dall’imponente castello millenario. Oggi il castello è visitabile (privatamente gestito, aperto da aprile a ottobre con visite guidate) e offre ambienti interni arredati che fanno rivivere atmosfere di altri tempi. Dal cortile e dalle torri si gode di uno splendido panorama! Dopo il tour del maniero fate una passeggiata per le viuzze di Roppolo: il borgo offre scorci pazzeschi, una chiesetta parrocchiale barocca e una terrazza panoramica naturale sul lago, non ve ne pentirete!
- Castello di Masino e Caravino: a soli 15 minuti d’auto da Viverone si trova un altro splendido castello: il Castello di Masino, nel comune di Caravino. Il castello, oggi proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano), è visitabile tutto l’anno e rappresenta una tappa imperdibile per gli amanti di arte e storia.
- Lago di Bertignano e Riserva naturale della Bessa: dopo aver esplorato Viverone, gli appassionati di natura possono proseguire “di lago in lago”. A pochi chilometri si trova il Lago di Bertignano, un piccolo lago di origine glaciale incastonato tra le colline moreniche. Molto più piccolo di Viverone, il Bertignano ha un’atmosfera intima e incontaminata.
- Ivrea, città d’arte e di carnevale: anche se un po’ più distante (circa 18 km da Viverone), la città di Ivrea rappresenta un’ottima escursione per chi soggiorna sul lago, specialmente per gli interessi storici e culturali connessi a Olivetti. Ivrea è famosa anche per il suo storico carnevale, evento unico al mondo.
Link utili per approfondimenti e visite: per organizzare al meglio la visita al Lago di Viverone e dintorni, si segnalano alcuni riferimenti utili.
Il portale turistico ufficiale della zona, VisitAltoPiemonte, offre schede su Viverone e gli itinerari consigliati. Sul sito del Patrimonio UNESCO italiano sono disponibili informazioni dettagliate sul sito palafitticolo del lago di Viverone e sugli altri siti preistorici alpini. Per la rete museale locale: il Museo del Territorio Biellese espone i reperti archeologici del lago; la Fondazione Olivetti propone approfondimenti sul progetto olivettiano e percorsi a Ivrea; la Cantina della Serra a Piverone offre visite e degustazioni dei vini locali. Infine, per chi desidera vivere l’esperienza del Carnevale di Ivrea, è d’obbligo consultare il sito ufficiale storico carnevale con calendario eventi e consigli per partecipare in sicurezza. Buon viaggio alla scoperta del Lago di Viverone e del suo meraviglioso territorio!
Continuate a seguirmi per tutti gli approfondimenti!
Alla prossima!!
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