Scopri la storia affascinante di Bossolasco: dal Medioevo alla Resistenza, tra castelli, chiese e artisti che hanno amato l’Alta Langa. Vivi l’anima autentica del “Paese delle Rose”.
Il cuore segreto dell’Alta Langa
Non è solo il profumo delle rose a rendere Bossolasco indimenticabile. È il silenzio sospeso tra i vicoli antichi, la pietra che racconta storie secolari, lo sguardo di chi arriva per caso e resta incantato. In questo borgo a 757 metri d’altitudine, adagiato tra colline morbide ma con una natura ancora selvaggia e cieli infiniti, ogni passo è un viaggio nella memoria del Piemonte.
La sua storia affonda le radici prima del 1077, anno del primo documento ufficiale. Ma è lecito pensare che qui si siano incrociati gli sguardi di legioni romane e cavalieri longobardi, prima ancora che le lotte feudali scrivessero il nome dei Del Carretto e dei Marchesi del Monferrato sulle sue pietre.


Un borgo narrato dalla pietra e dal fuoco
Piazza XX Settembre, anima del paese, è come un teatro antico dove la vita continua a scorrere con la stessa calma dei secoli passati. Attorno ad essa si snodano via Umberto I, via Roma e la circonvallazione Bauzano, che custodiscono botteghe, ricordi e un’armonia architettonica che abbraccia chi arriva.
Qui sorge il Castello dei Balestrino, costruito nel Seicento con le pietre del precedente Castello dei Del Carretto, rovinato dopo l’assedio del 1431. La sua mole quadrata, massiccia e severa, ricorda la solidità di un’epoca in cui le famiglie nobiliari difendevano con forza il proprio territorio.
Le chiese come rifugio e respiro dell’anima
Ogni borgo ha i suoi luoghi di preghiera, ma Bossolasco li trasforma in poesie di pietra.
La Chiesa di San Giovanni Battista, ricostruita nel 1926 in stile gotico-lombardo, accoglie ancora oggi chi cerca silenzio, bellezza e raccoglimento.
Poi ci sono le cappelle: San Rocco, Santa Maria degli Angeli, e l’Angelo Custode, ognuna nascosta come una gemma tra i sentieri. E nella frazione di Bossolaschetto, la Chiesa di Santa Maria Maddalena si affaccia come una sentinella sul paesaggio dell’Alta Langa.


Simboli, resistenza e rinascita
Lo stemma di Bossolasco è un racconto visivo: tre colli verdi, una pianta di bosso, tre stelle dorate e un fiume che scivola via tra le colline.
Durante la Resistenza, tra il 1943 e il 1945, queste terre furono presidiate dai partigiani. Oggi, il Parco della Resistenza non è solo memoria, ma spazio vivo di riflessione e libertà. È qui che il passato incontra il futuro, dove il sacrificio diventa insegnamento.
Luoghi dell’anima
Bossolasco è anche arte, natura e poesia. Il Parco delle Rose profuma l’aria di bellezza, mentre la Fontana Azzurra, il Pian della Croce e l’installazione dell’Angelo dell’Alta Langa trasformano il borgo in un percorso emozionale.
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Gli artisti che scelsero Bossolasco
Tra questi colli nacque Camillo Filippo Cabutti, pittore paesaggista e sindaco del borgo. Ma Bossolasco fu anche rifugio per artisti del Novecento: Francesco Menzio ed Enrico Paulucci, torinesi innamorati della luce langarola.
E poi Beppe Fenoglio, che nel silenzio dell’Hotel Bellavista trovò parole che ancora oggi riecheggiano tra le colline e parlano al cuore. Un mese soltanto, ma intenso come un’intera vita.


Bossolasco da vivere, non solo da visitare
Bossolasco non è solo un luogo da vedere, ma da vivere. Cammina nei suoi vicoli come se leggessi una poesia. Lasciati accogliere dai suoi panorami, dai suoi profumi, dalle sue storie.
E quando sarai stanco, siediti, in silenzio; guardati attorno. Qui, la quiete ha ancora rispetto per chi sa ascoltare.
Ti aspettiamo nel nostro b&b Cascina Facelli nel cuore di Bossolasco, per vivere la magia dell’Alta Langa.
Alla prossima!
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