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  • Sagre e feste nelle Langhe: gli eventi imperdibili dell’estate

    Le Langhe, con le loro colline mozzafiato e il ricco patrimonio enogastronomico, offrono un’estate piena di eventi e tradizioni da non perdere. Stai programmando una visita tra giugno e agosto? Ecco le sagre e le feste paesane più importanti che non puoi perderti!

    Giugno

    Festa delle Rose – Bossolasco (1-2 giugno 2025) Conosciuto come “Il paese delle rose”, Bossolasco celebra ogni anno questo fiore con una festa che colora le sue strade di petali e profumi. Durante l’evento, puoi ammirare esposizioni di rose, partecipare a visite guidate nei giardini e degustare prodotti tipici.

    Festa della Barbera – Agliano Terme (15-16 giugno 2025) Un evento dedicato agli amanti del Barbera, il vino simbolo di questa zona. Degustazioni, musica dal vivo e piatti tradizionali rendono questa festa un appuntamento imperdibile.

    Sagra del Fritto Misto Piemontese – Ferrere (8-9 giugno 2025) Per gli appassionati della cucina piemontese, questa sagra è un’occasione perfetta per assaporare il famoso fritto misto, piatto tipico che unisce carne, verdure e dolci in una frittura croccante e gustosa.

    festa rose bossolasco

    Luglio

    Collisioni Festival – Barolo (6-8 luglio 2025) Il festival agrirock più famoso d’Italia, che unisce musica, letteratura e buon cibo. A Barolo si esibiscono artisti di fama internazionale, mentre le colline fanno da sfondo a degustazioni di vini e incontri culturali.

    Roero Music Fest – Guarene (luglio 2025) Un festival jazz che anima le serate estive tra i vigneti del Roero. Un’ottima occasione per ascoltare musica di qualità sorseggiando vini locali.

    collisioni
    roero music fest

    Agosto

    Sagra della Nocciola – Cortemilia (20-25 agosto 2025) Cortemilia celebra la nocciola Piemonte IGP con una settimana di eventi, tra degustazioni, show cooking e mercatini artigianali. Perfetta per scoprire i segreti di questo frutto così prezioso.

    Mangialonga – La Morra (24 agosto 2025) Una passeggiata enogastronomica di 4 km attraverso i vigneti di La Morra. Un percorso a tappe dove puoi degustare piatti tipici accompagnati dai grandi vini della zona.

    Festa di Ferragosto – Bussia, Monforte d’Alba (13-17 agosto 2025) Una festa tradizionale che unisce musica, buon cibo e celebrazioni religiose in uno dei borghi più affascinanti delle Langhe.

    Sagra del Peperone – Carmagnola (30 agosto – 8 settembre 2025) Anche se al limite dell’estate, questa sagra è una delle più attese del Piemonte. Il peperone di Carmagnola viene celebrato con stand gastronomici, eventi culturali e show culinari.

    sagra estate piemonte

    L’estate nelle Langhe è un’esperienza che va ben oltre il turismo tradizionale: è un’immersione nelle tradizioni locali, tra sapori autentici e paesaggi unici.

    Quale evento non vuoi perdere quest’anno?

    Alla prossima!

  • Bagna Cauda: la ricetta piemontese più antica, amata e conviviale

    Ecco la storia affascinante della Bagna Cauda, la ricetta piemontese più antica, e come preparare questa deliziosa salsa che celebra la tradizione e l’ospitalità delle Langhe.

    Nel cuore dell’Alta Langa, tra colline e vigneti, c’è una ricetta che da secoli riscalda i cuori e le tavole piemontesi: la Bagna Cauda. Considerata uno dei piatti più antichi e rappresentativi del Piemonte, la Bagna Cauda è più di una semplice salsa, è un simbolo di convivialità, tradizione e cultura locale. Ma qual è la sua origine? E come si prepara questa delizia che da generazioni conquista chiunque abbia la fortuna di assaporarla?

    Le origini medievali della Bagna Cauda

    La storia della Bagna Cauda risale al Medioevo, quando i commercianti piemontesi percorrevano le “vie del sale” tra le Langhe e la Liguria. Fu proprio lungo queste rotte commerciali che l’acciuga salata, facilmente conservabile, divenne un ingrediente essenziale nella cucina locale. Combinata con aglio e olio d’oliva, la salsa calda chiamata “Bagna Cauda” divenne presto una pietanza condivisa durante i freddi mesi autunnali e invernali, unendo amici e famiglie intorno alla tavola.

    Un rito di convivialità e tradizione

    La Bagna Cauda non è solo un piatto: è un vero e proprio rito. Tradizionalmente servita in un pentolino di terracotta chiamato “fujot”, viene mantenuta calda da una fiammella viva sotto il recipiente. Ogni commensale ha il suo fujot e, armato di verdure fresche di stagione come peperoni, cardi, finocchi e topinambur, si cimenta nell’intingerli in questa salsa cremosa e saporita. La preparazione e il consumo della Bagna Cauda rappresentano un momento di condivisione e convivialità, perfetto per riscaldare le fredde serate d’inverno.

    bagna cauda verdure
    bagna cauda ricetta

    La ricetta tradizionale della Bagna Cauda

    Ingredienti per 6 persone:

    • 300 g di acciughe sotto sale

    • 10 spicchi d’aglio

    • 300 ml di olio extravergine d’oliva

    • 50 g di burro (opzionale)

    • Verdure fresche di stagione: peperoni, cardi, finocchi, carote, topinambur, cavolfiori

    Preparazione:

    1. Pulizia delle acciughe: dissalare le acciughe sotto acqua corrente fredda, eliminando le lische e asciugandole delicatamente.

    2. Preparazione dell’aglio: pelare gli spicchi d’aglio, eliminare il germoglio centrale e tritarli finemente.

    3. Cottura della salsa: in una pentola di terracotta, scaldare l’olio extravergine d’oliva a fuoco lento. Aggiungere l’aglio tritato e farlo cuocere lentamente senza farlo dorare. Aggiungere le acciughe e continuare a mescolare finché non si sciolgono completamente.

    4. Finitura: aggiungere il burro (opzionale) per rendere la salsa ancora più cremosa. Lasciare cuocere a fuoco basso per circa 30 minuti, mescolando di tanto in tanto.

    bagna cauda tradizione
    bagna cauda

    Consigli per gustare al meglio la Bagna Cauda

    Servire la Bagna Cauda calda, accompagnata da un’ampia varietà di verdure fresche e croccanti. Per un’esperienza autentica, abbinala a un buon vino rosso piemontese come il Barbera o il Dolcetto che, con il loro carattere fruttato e tannico, bilanciano perfettamente la sapidità della salsa.

    La Bagna Cauda è una storia di passione, tradizione e amore per la condivisione. Prepararla e gustarla significa abbracciare l’anima del Piemonte, celebrando insieme i sapori e le tradizioni che rendono questa regione unica.

    Organizza una bella serata tra amici, cucinala e …fammi sapere!

    Alla prossima!

  • CUNEO in un giorno… o forse due!

    Cuneo è la tipica città piemontese elegante e sabauda, scrigno storico, artistico e naturale dove si mangia bene, si respira aria di montagna e si raggiunge facilmente: poco meno di 100 km da Torino, circa 180 km da Mentone, in Francia e 70 km da Cascina Facelli!! 

    Ma perché si chiama così? Per la sua forma! Il Fiume Stura e il Torrente Gesso hanno eroso la valle fino a creare un altopiano molto simile proprio a un cuneo. Lì sorse la città.

    Per iniziare bene

    Cosa ne dite di una colazione da veri signori presso lo storico Caffè Arione, in Piazza Galimberti 14? Un’impresa totalmente femminile oggi quella della famiglia Arione. Nata nel 1923 dal capostipite Andrea Arione, questa caffetteria e pasticceria si trova dagli inizi degli anni ’30 sulla Piazza Principale di Cuneo. La fortuna di Arione è stata di creare i famosi Cuneesi al Rhum, quelli originali. Impossibile non conoscere a fondo Cuneo senza passare da Arione, anche “solo” per una meringa con la panna. Portare una scatola di leccornie di Arione in omaggio a qualcuno è come fare uno dei regali di Natale più graditi nella storia dei golosi, ve lo confermo!

    Quando uscite non distraetevi, siete in Piazza Galimberti, 24.000 metri quadrati di gioiello da cui, nelle belle giornate, vedrete tutto Corso Nizza con l’arco alpino che fa da sfondo.

    arione
    arione cuneo

    Come proseguire

    Dalla piazza imboccate via Romala via più bella della città che è stata rimessa a posto di recente con il restauro delle facciate di tutti i palazzi che vi si affacciano. La prima sosta è per visitare la cattedrale di Santa Maria del Bosco, subito all’inizio della via.

    Dopodiché proseguite per via Roma fino alla “punta” di Cuneo senza dimenticarvi di ammirare le facciate dei palazzi con le loro belle decorazioni. Ad un certo punto vedrete sulla sinistra l’imponente torre civica che, con i suoi 52 metri di altezza, è il punto più alto da cui poter osservare la città. È possibile salire percorrendo 132 infiniti scalini, ma verrete ripagati da una vista mozzafiato su Cuneo e sulle Alpi.

    Perdetevi nelle antiche viuzze del centro ma non dimenticate di passare per Contrada Mondovì, l’antico ghetto ebraico e ammirate i maestosi murales che colorano Piazza Boves.

    piazza galimberti
    torre civica cuneo

    Da vedere assolutamente

    IL Museo civico nell’ex convento di San Francesco

    Il Museo Civico è ospitato nell’ex convento di San Francesco che, dopo un attento restauro, mantiene la sua impronta gotica nonostante il rifacimento quattrocentesco. Al suo interno troverete delle collezioni di arte e cultura antica con sezioni particolarmente interessanti sull’Alto Medioevo. Ospita, infatti, reperti archeologici del periodo compreso tra il Paleolitico e l’età del Ferro. Molto interessante, al primo piano, tutta la sezione dedicata alla necropoli longobarda più grande d’Italia e di una delle più grandi d’Europa e al ritrovamento dei suoi corredi. Provenienti dagli scavi archeologici delle frazioni Ceriolo di Sant’Albano Stura, i 7 corredi maschili e 7 corredi femminili sono tra i meglio conservati dell’età longobarda. Molto interessante è notare che ogni didascalia è corredata del linguaggio braille, per arrivare e raccontare la storia a tutti i visitatori

    Casa Galimberti

    Visitare Casa Galimberti vi stupirà, è una casa di una famiglia normale ma che, per le imprese e le gesta, tanto normale non è!

    In Casa Galimberti grazie ai quadri e ad una libreria con 27.000 volumi si testimonia l’amore per l’arte e la cultura. Padre e figlio (partigiano ed eroe della resistenza), entrambi “Tancredi Galimberti”, erano avvocati e a testimoniarlo ne rimane uno studio importante all’ingresso della casa. La Casa Museo oggi riproduce quasi originalmente quella che, oltre ad essere una casa, era anche un ritrovo di letterati e importanti figure del tempo. Dalla casa poi si scendeva all’allora tipografia di famiglia che stampava il giornale “La Sentinella delle Alpi”. Per raccontare tutto di questa famiglia non bastano le mie due righe, vi tocca andarci e vederla con i vostri occhi.

    museale san francesco
    casa galimberti

    Il giardino di sculture della Fondazione Peano

    A Roberto Peano, antiquario con la passione per l’arte contemporanea, si deve l’istituzione, nel 1993, della Fondazione che porta il suo nome. Questa Fondazione è totalmente dedicata alla promozione della scultura come strumento di riqualificazione urbana, a stretto contatto con la natura che la circonda.

    Il giardino d’arte e situato su parte dei terreni dell’antico vivaio botanico di famiglia e ne costituisce la punta di diamante. Nel giardino, che grazie alla catalogazione di oltre sessanta specie botaniche esercita anche una funzione didattica, la natura accoglie, in esposizione permanente, sculture di artisti contemporanei. La Fondazione, inoltre, ospita spesso mostre temporanee e laboratori.

    sculture peano

    Per uno spuntino degno di nota

    • Open Baladin
    • Birrovia Vecchia Stazione

    …e dopo sgranchitevi le gambe sul viale alberato che vi porta al Santuario della Madonna degli Angeli, una posizione panoramica che non vi deluderà.

    Alla prossima!

  • 5 cose assolutamente da vedere in Piemonte

    Il Piemonte è una regione che sicuramente sorprende per le sue città eleganti e i paesaggi mozzafiato, ma anche per le sue curiosità nascoste. Per gli amanti dell’insolito e del mistero questa terra ha molto da offrire! Scopri con me cinque destinazioni fuori dai soliti circuiti, perfette se desideri esplorare un Piemonte diverso.

    1. Le Case Grotta di Mombarone (Asti): un tuffo nel passato

    A pochi chilometri da Asti, nella località di Mombarone, sorgono le suggestive Case Grotta scavate nella pietra arenaria. Queste abitazioni, utilizzate fino al secolo scorso, sono un esempio straordinario di architettura naturale, in cui gli abitanti sfruttavano le caratteristiche del tufo per mantenere la temperatura interna stabile, fresca d’estate e calda d’inverno. Visitando questo complesso si può vivere un viaggio nel tempo, esplorando i piccoli crutin (cantine sotterranee) e scoprendo come si svolgeva la vita in queste case particolari. Un’esperienza perfetta se ami la storia e le atmosfere rurali autentiche.

    2. La Casa Capovolta di Beinasco: la realtà sottosopra

    Se ti piace l’idea di vedere il mondo da un’altra prospettiva, allora devi visitare la Casa Capovolta di Beinasco, un’installazione che ha catturato l’attenzione per il suo design stravagante. Questa casa, letteralmente capovolta, con tetto a terra e fondamenta rivolte verso il cielo, è un’opera d’arte che fa riflettere sulla percezione della realtà e su come l’architettura possa giocare con la nostra mente. Perfetta per una visita insolita e per scattare qualche foto fuori dagli schemi!

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    3. Il Santuario di Vicoforte: la cupola ellittica più grande del mondo

    Il Piemonte è ricco di gioielli architettonici! Uno dei più affascinanti è senza dubbio il Santuario di Vicoforte. Questo imponente edificio religioso, situato vicino a Mondovì, ospita la cupola ellittica più grande del mondo, un capolavoro dell’architettura barocca che attira appassionati e fedeli da ogni parte del globo. Oltre alla sua impressionante grandezza, il santuario colpisce per gli affreschi interni che narrano episodi della vita della Vergine Maria, offrendo un’esperienza mistica e culturale indimenticabile.

    4. Il Presepe Gigante di Mosso: una tradizione natalizia a grandezza naturale

    Nelle Valli Biellesi, il piccolo borgo di Mosso custodisce un vero tesoro della tradizione natalizia: il Presepe Gigante. Questo presepe, con figure a grandezza naturale, viene allestito ogni anno per le strade del paese, creando un’atmosfera incantata che attira visitatori da tutto il Piemonte e oltre. Oltre alla bellezza delle statue, la particolarità di questo presepe è l’ambientazione che si fonde perfettamente con le vie e le case del borgo, trasformando il villaggio in un vero e proprio paesaggio biblico.

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    5. Il Mulino Val: il fascino del lavoro antico

    Se sei affascinato dalle tradizioni e dalle antiche tecniche artigianali non puoi perderti il Mulino Val. Situato tra le colline piemontesi, questo antico mulino ad acqua è ancora funzionante e rappresenta un tuffo nel passato, permettendo di scoprire come avveniva la macinazione del grano secoli fa. Qui puoi vedere le macine in pietra in azione e assaporare un pezzo di storia viva e vera, che racconta di un tempo in cui il ritmo della vita era scandito dalle stagioni e dalla fatica del lavoro manuale.

    Il Piemonte è una regione dalle mille sorprese! Oltre ai luoghi famosi e agli scenari conosciuti, c’è un lato più nascosto e insolito che aspetta solo di essere scoperto! Le Case Grotta di Mombarone, la Casa Capovolta, il Santuario di Vicoforte, il Presepe Gigante di Mosso e il Mulino Val sono solo alcune delle meraviglie che rendono questa regione un vero scrigno di curiosità. Se cerchi un’avventura fuori dagli schemi fai un pensierino a questi luoghi, sapranno sicuramente affascinarti e lasciarti a bocca aperta!

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  • 5 cose insolite da vedere nelle Langhe

    Le Langhe sono note in tutto il mondo per i loro paesaggi mozzafiato, i vigneti e i vini pregiati come il Barolo e il Nebbiolo. Tuttavia, chi cerca di andare oltre i soliti itinerari scoprirà un mondo di tesori nascosti, ricchi di storia, mistero e curiosità. In questo articolo ti accompagnerò alla scoperta di cinque luoghi insoliti che ti lasceranno senza parole.

    1. La Big Bench di Clavesana: seduti su una Panchina Gigante

    Immagina di sederti su una panchina talmente grande che le tue gambe penzolano nel vuoto come quando eri un bambino. Questo è quello che vi offre la Big Bench di Clavesana. Queste panchine giganti, opera dell’artista Chris Bangle, sono sparse per tutto il territorio delle Langhe e delle vicine Roero e Monferrato. La panchina di Clavesana, di un verde brillante, regala una vista spettacolare sulle colline e sui vigneti circostanti, uno scenario perfetto per una pausa contemplativa.

    Questa panchina è diventata una delle mete preferite dai turisti alla ricerca di foto insolite e suggestive, rendendola anche un simbolo di creatività e amore per il territorio. Le panchine giganti non sono solo arte, ma un invito a vedere il mondo da una prospettiva diversa, letteralmente!

    2. Balma Boves: il villaggio fantasma sotto una roccia

    A Sanfront, ai piedi del Monviso, si trova Balma Boves, un antico borgo scavato sotto un’enorme roccia che per secoli ha offerto riparo agli abitanti del luogo. Questo villaggio fantasma è un esempio straordinario di come l’uomo abbia saputo adattarsi alla natura, sfruttando le risorse del territorio in modo ingegnoso. Qui, le case sono state costruite direttamente sotto la balma, una sporgenza rocciosa naturale, che fungeva da tetto e protezione dagli agenti atmosferici.

    Oggi, Balma Boves è un museo a cielo aperto, dove è possibile passeggiare tra le abitazioni abbandonate e immaginare la vita dura e semplice che si svolgeva qui fino al Novecento. Un luogo affascinante, che emana una strana calma e che ti farà sentire sospeso nel tempo.

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    3. La Nocciola Gigante a Grinzane Cavour

    Nelle Langhe, patria di alcuni dei migliori prodotti enogastronomici italiani, non poteva mancare un omaggio al frutto più famoso della zona: la nocciola A Grinzane Cavour, famoso per il suo castello, si trova la scultura di una nocciola gigante. Questa opera d’arte è un tributo alla Nocciola Tonda Gentile delle Langhe, una delle eccellenze italiane più apprezzate in tutto il mondo, utilizzata per creare delizie come il famoso gianduiotto.

    La scultura è un’ottima scusa per una foto particolare, ma anche un’opportunità per conoscere meglio questo frutto prezioso, che rappresenta l’anima agricola delle Langhe. In più, se sei un amante dei dolci, non dimenticare di fare una fermata in una delle pasticcerie locali per mille e mille assaggi nocciolosi.

    4. Il Castello di Serralunga d’Alba: la torre verticale

    Tra i tanti castelli che dominano le colline delle Langhe, quello di Serralunga d’Alba si distingue per la sua particolare struttura verticale. Costruito nel XIV secolo, il castello sembra una torre fortificata che si innalza imponente sui vigneti circostanti. A differenza di altri manieri che erano principalmente residenze nobiliari, questo castello aveva una funzione difensiva e di controllo del territorio, rendendolo un’eccezione tra le fortezze della zona.

    La visita al castello è un viaggio nella storia medievale e dalle sue terrazze si può godere di una vista spettacolare sui borghi e le colline sottostanti. Un’esperienza che unisce storia, architettura e paesaggi mozzafiato.

    nocciola gigante grinzane cavour
    castello serralunga dalba

    5. Le Cappelle del Barolo: un arcobaleno di colori tra i vigneti

    Tra le colline di La Morra, immerse tra i vigneti, si nasconde una delle opere d’arte contemporanea più curiose delle Langhe: la Cappella delle Brunate, conosciuta anche come Cappella del Barolo. Dipinta dagli artisti Sol LeWitt e David Tremlett, questa piccola cappella, che un tempo fungeva da rifugio per i contadini, è oggi una vera e propria esplosione di colori. Le sue pareti esterne, decorate con vivaci motivi geometrici, creano un contrasto sorprendente con il paesaggio naturale che la circonda.

    La Cappella del Barolo è diventata un simbolo di creatività, attirando appassionati d’arte e visitatori curiosi in cerca di scorci fotografici unici. Una tappa imperdibile se vuoi scoprire un lato contemporaneo delle Langhe.

    cappella barolo la morra piemonte

  • La grotta delle Masche: mistero e leggende nel cuore del Piemonte

    Nascosta tra i boschi delle colline torinesi, la Grotta delle Masche è avvolta in un’aura di mistero. Questo luogo, legato alle antiche credenze popolari piemontesi, è un vero e proprio santuario se amate le storie di magia, streghe e leggende. La grotta prende il nome dalle “masche”, termine piemontese che indica le streghe, figure enigmatiche che popolano le tradizioni orali della regione.

    Un luogo ricco di fascino e paura

    La Grotta delle Masche non è solo una cavità naturale, è anche uno spazio carico di simbolismi. Secondo le leggende locali, le masche si riunivano qui per celebrare i loro riti magici. Si dice che la grotta sia un portale verso un’altra dimensione, un luogo dove le leggi della natura si piegano alla volontà delle antiche streghe.

    Gli abitanti dei villaggi vicini raccontano storie di canti misteriosi che echeggiano nella notte, di luci inspiegabili e di animali che si comportano in modo strano nei pressi della grotta.

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    grotta masche piemonte

    Un tuffo nella tradizione piemontese

    Visitate la Grotta delle Masche! Esplorerete una formazione naturale e vi immergerete anche nelle antiche tradizioni piemontesi. Le masche sono una parte fondamentale del folklore locale: figure ambigue, a metà tra benefattrici e streghe malvagie, capaci di guarire con rimedi naturali o di scatenare maledizioni.

    Oggi la grotta è un luogo amato da appassionati di storia e natura, che vengono attratti dalle sue leggende e dall’atmosfera unica che vi si respira.

    grotta masche piemonte leggenda
    grotta masche piemonte sentiero

    Cosa fare e vedere

    L’esperienza comincia con il percorso che conduce alla grotta, un sentiero immerso nei boschi, ideale per gli amanti del trekking. La grotta stessa è accessibile e sicura, ma vi consiglio di portare una torcia per esplorarla al meglio.

    Nei dintorni, si possono visitare i borghi tipici della zona, dove è possibile ascoltare racconti legati alle masche, tramandati dagli anziani del luogo. Per chi cerca un’esperienza ancora più intensa, alcune guide locali organizzano escursioni notturne, con narrazioni che rendono la visita ancora più suggestiva.

    Alla prossima!

  • La piramide della Bicocca di Novara

    A pochi chilometri dal centro di Novara, immersa nella tranquillità della campagna piemontese, si trova la piramide (che poi è un ossario) della Bicocca. Questo antico edificio, che si erge solitario in mezzo ai campi, è testimone di secoli di storia e al centro di affascinanti leggende locali. La piramide è uno dei simboli meno conosciuti, ma altrettanto suggestivi, del patrimonio storico del Piemonte.

    Un’antica testimone della battaglia

    La piramide della Bicocca è indissolubilmente legata alla famosa Battaglia di Novara del 1849, uno degli eventi principe della Prima Guerra d’Indipendenza Italiana. Durante lo scontro tra l’esercito piemontese e quello austriaco, la torre fu utilizzata come punto di osservazione e segnalazione. Le sue mura, oggi silenziose, sembrano ancora raccontare il fragore dei combattimenti e il coraggio di chi vi prese parte.

    La torre, risalente al periodo medievale, serviva originariamente come struttura difensiva e punto di controllo sulle campagne circostanti. Col tempo, ha assunto un ruolo simbolico, ricordando le lotte per la libertà e l’unità d’Italia.

    piramide bicocca novara paesaggi piemontesi
    ossario piramide bicocca novara

    La leggenda della Dama Bianca

    Oltre alla sua importanza storica, la Torre della Bicocca è avvolta da una misteriosa leggenda. Si dice che nelle notti di luna piena, il fantasma di una Dama Bianca vaghi intorno alla torre. Secondo la tradizione, la dama sarebbe l’anima inquieta di una giovane donna morta tragicamente durante l’assedio. Il suo spirito, afflitto e solitario, si manifesta con un velo bianco fluttuante, osservabile da chi si trova nei pressi della torre.

    Le storie tramandate dagli abitanti della zona parlano anche di strani rumori, luci misteriose e un’atmosfera carica di emozioni, che rendono la piramide della Bicocca un luogo ideale per chi ama il fascino del mistero.

    dama bianca
    leggende dama bianca piramide bicocca

    Cosa fare durante la visita

    La piramide della Bicocca è circondata dal paesaggio rurale tipico del Piemonte, che offre diverse opportunità per i visitatori:

    • Passeggiate nella campagna novarese: i campi circostanti sono perfetti per una tranquilla passeggiata o un’escursione in bicicletta.
    • Esplorazione della piramide: sebbene l’accesso all’interno sia limitato, l’esterno della torre offre scorci suggestivi e un’atmosfera unica.
    • Scoperta delle tradizioni locali: nei dintorni, si trovano cascine e piccoli borghi dove è possibile gustare i piatti tipici del territorio, come il risotto al gorgonzola.

    Come arrivare

    La piramide della Bicocca si trova a circa 15 minuti di auto dal centro di Novara. È facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni per la località Bicocca. Per chi arriva in treno, la stazione di Novara offre collegamenti con i principali centri urbani della regione.

    Visitare la Piramide della Bicocca di Novara è come fare un tuffo nella storia del Piemonte. Tra racconti di battaglie, leggende di fantasmi e la serenità della campagna circostante, questo luogo offre un’esperienza unica e affascinante. Ideale per appassionati di storia, curiosi di misteri o semplicemente amanti dei paesaggi piemontesi, la torre è una tappa imperdibile per chi desidera scoprire un lato meno conosciuto della regione.

    Alla prossima!

  • 5 luoghi misteriosi da scoprire in Piemonte

    Il Piemonte è una regione affascinante, ricca di storie e leggende che si celano dietro le sue città e paesaggi mozzafiato. Tra castelli, antiche costruzioni e leggende tramandate nel tempo, ci sono luoghi che conservano un alone di mistero e curiosità. Scopriamo insieme 5 luoghi misteriosi e insoliti del Piemonte che ti lasceranno senza parole.

    1. Il Villaggio di Rosazza: simboli esoterici e massonici

    Situato nel cuore del Biellese, Rosazza è un piccolo borgo che sembra uscito da un libro di enigmi. Fu costruito nel XIX secolo dal senatore Federico Rosazza, noto per le sue simpatie massoniche. Ogni angolo del villaggio, dalle fontane ai portali, è adornato da simboli esoterici, lettere misteriose e riferimenti a culti antichi. Passeggiando tra le sue strade, sembra di essere parte di un viaggio iniziatico, in cui ogni simbolo cela una storia. Rosazza è il luogo perfetto se ami il mistero e la simbologia occulta.

    2. Il Ponte del Diavolo a Lanzo Torinese: un patto col Demonio

    A pochi chilometri da Torino, il Ponte del Diavolo a Lanzo Torinese è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della regione. La leggenda narra che il ponte fu costruito con l’aiuto del Diavolo in persona che, in cambio, chiese l’anima del primo essere vivente che lo avrebbe attraversato. Gli abitanti del villaggio, astuti, fecero attraversare per primo un cane, ingannando così il Diavolo. Il ponte, con la sua imponente struttura in pietra, è oggi un’attrazione turistica, ma non ha perso l’aura di mistero che lo avvolge.

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    3. Le Cattedrali Sotterranee di Canelli: monumenti di vino e mistero

    Nel sottosuolo di Canelli, culla dello spumante italiano, si nascondono le cosiddette Cattedrali Sotterranee, immense cantine scavate nella roccia che risalgono a secoli fa. Questi labirinti sotterranei, lunghi chilometri, non sono solo straordinari per la loro capacità di conservare il vino, ma anche per l’atmosfera mistica che vi si respira. Passeggiando tra le botti antiche e le pareti in pietra, sembra di essere in una vera e propria cattedrale, dove la storia e la tradizione si incontrano in un ambiente quasi sacro. Sono un vero tesoro nascosto!

    4. Il Lago di Viverone e la Leggenda della città sommersa

    Situato tra le province di Torino e Biella, il Lago di Viverone è avvolto da una leggenda affascinante: si narra che sotto le sue acque esista una città sommersa, punita per i peccati dei suoi abitanti. La storia racconta che la città fu affondata da un’improvvisa inondazione come punizione divina. Ogni tanto, secondo la leggenda, nelle notti più calme, sarebbe possibile vedere i resti degli antichi edifici sommersi. Sebbene non vi siano prove archeologiche, il lago rimane avvolto da un’atmosfera di mistero che attira i curiosi…ne farai parte?

    cattedrali sotterranee canelli
    lago viverone citta sommersa

    5. La Torre di Belvedere a Mondovì: segreti e simboli nascosti

    Nella città di Mondovì, la Torre di Belvedere non è solo un punto panoramico, ma anche un luogo carico di mistero. Al suo interno, oltre ai panorami mozzafiato che offre, si trovano affreschi e iscrizioni enigmatiche che sembrano richiamare antichi simboli esoterici. La torre è stata spesso associata a storie di alchimia e tesori nascosti, che hanno alimentato l’immaginazione di generazioni di abitanti e visitatori. Se sei un appassionato di storia e misteri, questo è il luogo perfetto per un’avventura alla scoperta di segreti antichi!

    Il Piemonte è una regione che non smette mai di sorprendere…preparati a scoprirne un lato diverso fatto di leggende e, forse, realtà, in un viaggio indimenticabile!

  • La Cascata del Toce e il Ponte del Diavolo: natura e mistero nelle Alpi piemontesi

    Nelle valli alpine del Piemonte, due luoghi unici si uniscono per creare un’esperienza indimenticabile: la Cascata del Toce, una delle più alte d’Europa, e il leggendario Ponte del Diavolo. Entrambi questi siti sono un connubio perfetto tra la maestosità della natura e il fascino delle antiche leggende.

    La Cascata del Toce: una meraviglia naturale

    Situata nella Valle Formazza, la Cascata del Toce è considerata la regina delle cascate piemontesi. Con un salto impressionante di 143 metri, le sue acque creano uno spettacolo mozzafiato, attirando visitatori da tutto il mondo. La cascata è alimentata dal fiume Toce, che scorre tra i monti creando paesaggi di una bellezza incontaminata.

    In estate, la cascata raggiunge il suo massimo splendore, quando viene regolata per offrire un flusso d’acqua imponente. Nei pressi della cascata, è possibile visitare il suggestivo Hotel Cascata del Toce, un edificio in stile alpino che offre una vista unica sull’imponente salto d’acqua.

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    Il Ponte del Diavolo: una leggenda senza tempo

    A poca distanza dalla cascata si trova il Ponte del Diavolo, un antico ponte in pietra che attraversa un profondo canyon. Secondo la leggenda, il ponte fu costruito dal diavolo stesso, in cambio dell’anima del primo essere vivente che lo avrebbe attraversato. Gli abitanti del luogo, però, ingannarono il diavolo facendo attraversare il ponte a un cane. Furioso per il tradimento, il diavolo si dice abbia lasciato un’impronta sul ponte, visibile ancora oggi.

    Questo ponte non è solo un simbolo della tradizione locale, ma anche un’opera ingegneristica straordinaria, capace di resistere per secoli alle intemperie e al tempo. Attraversarlo è un’esperienza unica, che unisce l’emozione della storia al fascino della natura circostante.

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    Cosa fare e vedere

    La visita alla Cascata del Toce e al Ponte del Diavolo offre un’ampia gamma di attività se siete amanti della natura e delle escursioni.

    • Escursioni e trekking: numerosi sentieri ben segnalati permettono di esplorare i dintorni, con percorsi adatti a tutti i livelli. È possibile camminare lungo il fiume Toce o raggiungere punti panoramici che offrono viste spettacolari sulla cascata.
    • Fotografia e relax: la maestosità della cascata e l’atmosfera misteriosa del ponte sono uno sfondo ideale per i fotografi. Per chi cerca tranquillità, i prati circostanti offrono spazi perfetti per un picnic o un momento di relax.
    • Esplorazione storica: oltre alla leggenda del ponte, la zona offre testimonianze storiche legate alla vita alpina, con antichi borghi e rifugi che raccontano la storia della valle.
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    Come arrivare

    La Cascata del Toce si trova nella Valle Formazza, a circa due ore di auto da Domodossola. Il ponte si raggiunge seguendo indicazioni locali ed è facilmente accessibile a piedi. Vi consiglio di indossare scarpe comode e di portare una giacca, poiché le temperature possono essere fresche, anche in estate.

    Un viaggio tra natura e mistero

    Visitare la Cascata del Toce e il Ponte del Diavolo è un’esperienza che unisce la bellezza incontaminata della natura al fascino delle leggende locali. Se sei un appassionato di trekking, un fotografo o un curioso in cerca di storie intriganti, questi due luoghi sapranno incantarti!!

    Alla prossima!

  • Il Castello di Fénis e la leggenda del fantasma: un viaggio nel Medioevo

    Nel cuore della Valle d’Aosta, tra valli verdi e imponenti montagne, si erge il maestoso Castello di Fénis. Questo gioiello dell’architettura medievale è famoso non solo per la sua struttura affascinante e ben conservata, ma anche per la leggenda del fantasma che aleggia tra le sue mura. Una visita al Castello di Fénis è solo un viaggio nella storia e anche un’immersione nelle antiche storie e misteri che circondano questo luogo.

    Un capolavoro di architettura medievale

    Il Castello di Fénis è un esempio straordinario di castello medievale, costruito non tanto come fortezza difensiva, ma come simbolo di prestigio e potere della famiglia Challant che lo fece edificare nel XIV secolo. Con le sue torri merlate, i cortili interni decorati e i camminamenti di ronda, il castello sembra uscito direttamente da un libro di storia.

    Gli interni sono altrettanto affascinanti: affreschi colorati decorano le pareti, raffigurando scene religiose e motivi medievali. Tra questi, spiccano le rappresentazioni di santi e cavalieri, che testimoniano il gusto raffinato della famiglia Challant.

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    La leggenda del fantasma del cavaliere

    Il fascino del Castello di Fénis è accresciuto dalla leggenda del fantasma che si dice abiti tra le sue mura. Secondo la tradizione, il fantasma di un cavaliere, forse un membro della famiglia Challant, vaga nelle notti di luna piena lungo i corridoi e le torri del castello.

    Si narra che il cavaliere sia morto tragicamente durante una battaglia, tradito da qualcuno di cui si fidava. Il suo spirito inquieto non avrebbe mai lasciato il castello, apparendo di tanto in tanto ai visitatori più attenti. Alcuni affermano di aver udito passi misteriosi nei corridoi, mentre altri raccontano di aver visto un’ombra attraversare le sale. Chissà se lo sentirete anche voi!

    Questa leggenda, comunque, ha alimentato l’immaginazione dei visitatori e contribuito a rendere il Castello di Fénis una meta imperdibile per gli amanti del mistero e delle storie di fantasmi.

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    Cosa vedere durante la visita

    Il castello offre molto da esplorare e ammirare:

    • Le torri e le mura: perfette per immergersi nell’atmosfera medievale e godere di una vista mozzafiato sulla valle.
    • Il cortile interno: decorato con affreschi che rappresentano scene di vita medievale, simboli religiosi e la famosa ruota della fortuna.
    • Le sale interne: conservano arredi e decorazioni che raccontano la vita e le abitudini della famiglia Challant.
    • Le guide locali: i tour guidati sono arricchiti da aneddoti e racconti legati alla storia e alle leggende del castello.
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    Come visitare il castello di Fénis

    Il castello si trova a Fénis, facilmente raggiungibile in auto da Aosta. È aperto al pubblico tutto l’anno, con orari variabili a seconda della stagione. Vi consiglio di prenotare in anticipo, specialmente nei mesi estivi e durante eventi speciali.

    Per chi desidera approfondire la leggenda del fantasma, sono disponibili visite serali tematiche, che rendono l’esperienza ancora più suggestiva.

    Alla prossima!